
RISC OS Open Limited (ROOL) ha annunciato un programma “moonshot” con cui mira a portare l’omonimo sistema operativo al passo coi tempi, a partire da una porta compatibile con i processori Arm solo a 64 bit e il Raspberry Pi 5.
“Mentre si avvicina il 40° anniversario del primo chip Arm, RISC OS si trova ad affrontare una sfida esistenziale: gran parte del suo core è scritto in un linguaggio assembly a 32 bit artigianale che si basa su modalità di processore a 32 bit. Ora che tutte le nuove architetture Arm, come quella utilizzata sul Raspberry Pi 5, sono solo progetti a 64 bit, questo sistema operativo di nicchia rischia di diventare obsoleto”, ammette il direttore generale di ROOL Steve Revill, che in precedenza era un ingegnere presso il creatore di RISC OS Acorn. “Per garantire che RISC OS rimanga praticabile, dobbiamo intraprendere un significativo programma di modernizzazione. Il nostro team di ROOL ha stimato che ciò richiederà un gruppo dedicato di sviluppatori che lavorino a tempo pieno per diversi anni”.
RISC OS era, come suggerisce il nome, un sistema operativo mirato ai computer con set di istruzioni ridotto, in particolare Archimedes di Arm Computers e in seguito i sistemi RiscPC, che utilizzavano l’architettura Arm creata dalla stessa azienda. Acorn ha smesso da tempo di produrre computer, ma Arm, in precedenza Acorn RISC Machines, sopravvive, e così anche RISC OS grazie ai progetti gestiti da Castle Technology, in seguito RISC OS Developments e RISC OS Open Limited (ROOL).
Sebbene le macchine Acorn funzionanti siano piuttosto rare al giorno d’oggi, la storia di Arm fornisce al software un’ancora di salvezza: RISC OS è progettato specificamente per funzionare su chip Arm e nella sua incarnazione moderna è stato adattato per funzionare perfettamente sulla famiglia Raspberry Pi di computer a scheda singola, comprese le patch per aggiungere il supporto per i classici software Acorn come Magpie e Zarch. L’unico problema: il tempo e la tecnologia stanno avanzando ulteriormente e l’introduzione del Raspberry Pi 5 ha portato con se l’incompatibilità con RISC OS, un problema che ROOL avverte non potrà che peggiorare.
Con la maggior parte del sistema operativo scritto per processori a 32 bit, e direttamente in assembly, il che significa che utilizza codice macchina che non può essere ricompilato per dispositivi a 64 bit, RISC OS ha bisogno di una riscrittura e ROOL ha bisogno di risorse. Di conseguenza, l’azienda ha annunciato un allontanamento dal suo precedente approccio basato su bounty per incentivare i contributori e un programma “moonshot” mirato a contributi su larga scala. Per questo, spiega Revill, l’azienda dovrà trovare partner finanziatori, ingegneri del software interessati a lavorare sulla riscrittura e sostenitori della comunità “per aiutare a sensibilizzare e creare slancio”.
Questa tipologia di problemi è tutt’altro che rara nel mondo dell’informatica e dell’elettronica. L’evoluzione hardware che stiamo vivendo nell’ambito dei computer a scheda singola sta rapidamente rendendo molti software completamente obsoleti. Lo sanno molto bene gli amanti del retrogaming che, ogni volta che esce una nuova board R-Pi, devono aspettare che sistemi operativi come Retropie vengano adattati alla nuova board. La situazione globale che vede una generale difficoltà a reperire investitori e sponsor disposti a immettere denaro per finanziare i progetti, rischia di veder sistematicamente sparire una moltitudine di software che hanno fatto la storia del making e ci accompagnano da anni.
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