Ding Pong – quando un vecchio videocitofono diventa pong!

Ding Pong non ha nulla a che vedere con Donkey Kong. Ma andiamo con ordine: Simon Augustin ha trasformato un vecchio videocitofono, recuperato dalla discarica, in un mucchio di rottami somigliante al Game Boy DMG della Nintendo. Tutto  molto bello, a patto che tutto ciò che vuoi fare sia giocare a Pong dell’Atari su un robusto dispositivo portatile con un minuscolo display a tubo catodico.

“Quando ho visto questo videocitofono accanto al contenitore dei rifiuti, ho capito che ci avrei costruito una console Pong portatile”, spiega Augustin. “Un amico collezionista di retro-game mi ha portato due dei buoni vecchi chip Pong AY-3-8500 [General Instruments] (ne ho installato uno nella mia primissima console Pong, che funziona solo quando non si scalda troppo). Ho preso le batterie a poco prezzo da Pollin mentre i vecchi componenti, come interruttori e potenziometri provengono anch’essi dalla discarica”.

Pong fu, ovviamente, il secondo e notevolmente più riuscito gioco arcade di Atari, un seguito del troppo complesso Computer Space. Progettati da Allan Alcorn come parte di un esercizio di addestramento, i cabinet conquistarono il mondo e le sale giochi, grazie al concetto di “mazza e palla” che era stato gentilmente preso in prestito da un ignaro Magnavox e dalla sua console domestica Odyssey. Pong, a sua volta, avrebbe ispirato i suoi cloni, tra cui implementazioni a chip singolo, come il chip General Instruments AY-3-8500 “Bat ‘n’ Ball”.

 

ding pong

 

È questo chip che si trova al centro della build di Augustin, soprannominata Ding Pong. Si interfaccia con il display CRT, originariamente progettato per Sony Watchman e reso notevolmente più compatto essendo orientato lateralmente, e con il cicalino di un obsoleto videocitofono che ora trova nuova vita come console portatile. Le manopole collegate ai potenziometri su entrambi i lati dell’unità forniscono il controllo sulle due palette, rendendolo un gioco per due giocatori, e c’è persino una vecchia batteria di scorta per dargli abbastanza energia per circa un’ora di gioco.

“Ricordi la pubblicità del Game Boy [Nintendo] ‘Tennis on the Bus’? Questa porta Pong è piuttosto ingombrante”, ammette Augustin di quello che ha definito “DINGPONG”, “e ha uno schermo piuttosto piccolo e, rispetto al Game Boy, diciamo una durata della batteria mediocre. Lo schermo è più luminoso, però (tranne in condizioni di luce intensa…)”

L’articolo completo di Augustin è disponibile sul suo sito Web, in tedesco. Trovate anche una sorta di traduzione in inglese, quindi non dovrebbe essere eccessivamente complicato capirci qualcosa.

 

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