Il making sta raggiungendo livelli davvero interessanti. Sì, perché stiamo ormai arrivando a realizzare dispositivi che, solo fino a pochissimi anni fa, erano pura utopia. L’ambito delle repliche di macchine utensili per hobbisti è un mondo pieno di gioie (poche) e dolori (tanti). Le originali, infatti, sono costose e hanno delle caratteristiche estremamente difficili da replicare con materiali a basso costo. Prima di tutto, dobbiamo avere ben chiaro che, per lavorare il metallo -anche quello relativamente morbido come l’alluminio- è necessario un telaio estremamente rigido. Per arrivare a soddisfare questa caratteristica fondamentale, i produttori utilizzano centinaia o migliaia di chili di ferro o acciaio. Il costo del solo materiale e della relativa spedizione, diventa rapidamente elevatissimo. E, dopo aver speso molti soldi, ci ritroviamo con un enorme e pesantissimo scheletro di acciaio parcheggiato in laboratorio. Mancano ancora gli elementi di precisione e l’elettronica di controllo. A lavoro ultimato, il conto supera agevolmente le diverse migliaia di euro. A questo proposito, Chris Borge ha trovato una soluzione economica che gli ha permesso di progettare questo tornio per la lavorazione dei metalli fai-da-te la cui costruzione dovrebbe costare circa 100 euro.
Il tornio aperto V1 è una macchina della serie che Borge sta progettando. Tutte le macchine di questa serie sfruttano il calcestruzzo colato per ottenere una grande rigidità a basso costo. L’idea di utilizzare il cemento per i telai delle macchine utensili non è nuova. Questa particolare tecnica appare e scompare ogni tot anni, senza però dare mai l’idea di poter diventare un vero e proprio standard di produzione. Ciò è probabilmente dovuto alla complessità coinvolta nella creazione di stampi in cui i costruttori possano effettivamente versare il calcestruzzo. Ed è qui che la filosofia progettuale di Borge inizia davvero a guadagnare terreno. Le sue macchine utilizzano forme stampate in 3D che chiunque abbia una stampante di base possa fabbricare.
Questo è il secondo tentativo di Borge di progettare un tornio costruito in questo modo. Il primo non funzionava bene ed era difficile da costruire,. Era affetto da chiare ed evidenti deflessioni del mandrino anche a basso carico, il che rendeva il tornio ben poco utilizzabile. Questo nuovo design risolve entrambi questi problemi e sembra essere un deciso passo avanti rispetto al primo modello.
La genialità di questo progetto sta nel modo in cui le forme (contenitori cavi stampati in 3D per contenere il cemento) mantengono le altre parti -come il supporto del mandrino- in posizione mentre il cemento si asciuga. Queste forme complesse sarebbero praticamente impossibili da fabbricare senza la stampa 3D, ma ora sono quasi banali con i modelli di stampanti hobbistiche. E dopo che il calcestruzzo è completamente asciutto, rimangono le forme per conferire al tornio un bell’aspetto.
La spesa per costruire la macchina, che Borge stima in 100-150 dollari australiani (circa 100 euro) è il risultato di filamenti, cemento e parti non stampabili come la contropunta e il motore. Non sono ancora disponibili una distinta base completa e un tutorial sulla costruzione (Borge ci sta lavorando), ma i file STL sono già su Printables.
Naturalmente, questa non è una macchina utilizzabile per pezzi che richiedano alta precisione e potrebbe non soddisfare gli specialisti che lavorano con torni che costano migliaia (o decine di migliaia) di euro, ma è molto conveniente e dovrebbe essere abbastanza buona per le esigenze della maggior parte degli hobbisti.
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