mikroPhone è una di quelle creazioni decisamente curiose, ma che vale la pena considerare. Sì, perché è probabile che nessuno sappia di te più della tua famiglia e dei tuoi amici, ma hai mai considerato di quante informazioni private è a conoscenza il tuo smartphone (e chiunque abbia accesso ad esso)? La maggior parte di noi utilizza il telefono per operazioni bancarie, social media, lavoro, mandare messaggi a conoscenti, navigare sul Web e praticamente per tutto ciò che riguarda il mondo digitale. Inutile dire che in tutte queste attività sono coinvolte alcune informazioni molto private.
Potremmo sentirci sicuri affidando queste informazioni ai nostri telefoni, ma quanta di questa fiducia è realmente giustificata? È innegabile che i produttori di telefoni ci vendano dispositivi che sono delle vere e proprie “scatole nere” senza fornire alcun dettaglio tecnico. Pertanto, è quasi impossibile verificare come i dati fluiscono attraverso di essi e quanto bene possano (o meno) essere protetti. Le scatole degli apparecchi moderni non hanno più nemmeno il manuale di istruzioni. Si risparmia carta, a tutto vantaggio del consumatore, ma questo significa che , del tuo dispositivo, ne sai ancora meno. E se fidarsi dei produttori non fosse un atto già di per se abbastanza importante, dobbiamo anche avere fiducia che la catena di fornitura sia sicura e fornisca hardware “pulito” alle aziende che fabbricano questi dispositivi. Sì, perché se per caso non lo sapessi, molta della componentistica alla base del funzionamento degli smartphone è comune a moltissimi brand. In altre parole, il costosissimo cellulare con il quale stai leggendo questo articolo ha all’interno componenti perfettamente identici a quelli che puoi trovare su altri apparecchi che costano meno della metà.
Sì, lo so, alcuni potrebbero pensare che questo tipo di discorsi tipicamente da complottisti siano in gran parte fantasie, ma con gli exploit e le violazioni dei dati sempre più presenti nei report internazionali, è qualcosa che tutti dovremmo iniziare a considerare sempre di più. Sì, perché ci si può credere o meno, ma ci sono multinazionali che ammettono apertamente di raccogliere dati degli utenti per scopi commerciali. Hai mai sentito parlare dei “Data Broker“? Si tratta di vere e proprie realtà professionali che fungono da intermediari, raccogliendo informazioni sul web mediante fonti pubbliche. Queste informazioni vengono analizzate, interpretate e aggregate in pacchetti (Big Data – NDR) che poi vengono venduti ad altre aziende. Queste non sono fantasie, sono cose vere e perfettamente rintracciabili on line. Disporre di queste tipologie di dati aiuta a migliorare gli algoritmi di vendita, motori di ricerca e, ovviamente, a rendere molto più capillari le proposte dei prodotti da acquistare e che ti appaiono durante le ricerche sul web. Intorno a questo tipo di operazioni gira davvero molto denaro, ecco perché bisogna avere ben chiari determinati meccanismi.
Quanto controllo possiamo realmente avere di qualcosa che non conosciamo? La risposta è: poco e niente. E, forse, l’unico modo per poter davvero fidarci dei nostri dispositivi digitali è proprio quello di cercare di riprenderne il controllo, in modo da sapere esattamente come funzionano dentro e fuori. Questo è l’obiettivo del mikroPhone, un telefono cellulare fai da te semplice e completo che puoi realizzare a casa. Oltre a una maggiore sicurezza, costruire un mikroPhone sarebbe anche un ottimo modo per informarsi sulle moderne tecnologie degli smartphone e forse anche per ridurre i rifiuti elettronici, poiché questi telefoni open source sono completamente riparabili.
Il mikroPhone è progettato per assomigliare fisicamente a uno smartphone tradizionale con display touchscreen. Il suo design è costituito da due componenti essenziali: la parte principale e un modulo app. La parte principale è un sistema di comunicazione minimalista alimentato da un microcontrollore RISC-V, che gestisce attività essenziali come chiamate, messaggistica e gestione dei contatti. Il focus del core è sulla sicurezza, utilizzando componenti aperti e standardizzati e garantendo che il suo hardware e software possano essere completamente controllati. Per migliorare la privacy, il core crittografa tutti i dati sensibili prima di trasmetterli attraverso canali di comunicazione non affidabili come Wi-Fi, Bluetooth o reti cellulari. Questa comunicazione sicura è salvaguardata da un protocollo di crittografia unico chiamato EllipticCP, che aggiunge un livello di anonimizzazione basato sul routing Onion.
Il modulo app è un’unità opzionale e più complessa che può far girare un sistema operativo completo come Linux o un sistema operativo personalizzato basato su Android. Gestisce applicazioni avanzate come la navigazione web, che la sola parte principale non può mandare in esecuzione. Entrambi i componenti condividono uno schermo e un’interfaccia touch, con un piccolo indicatore luminoso che mostra quando la parte centrale sicura ha il controllo. Questo design modulare garantisce che le funzioni sensibili rimangano protette, mentre è comunque possibile accedere alle funzionalità più avanzate quando necessario.
È disponibile un repository git che contiene schemi hardware, firmware e persino un case stampabile in 3D per completare la build del mikroPhone. Se invece vuoi una guida all’assemblaggio, è disponibile la pagina ufficiale.
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