Quanto consuma e quali sono i costi di un Raspberry Pi acceso 24/7

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Il Raspberry Pi è una soluzione estremamente versatile e conveniente, spesso utilizzata per progetti che richiedono un funzionamento continuo, come server, media center o nodi di rete. Tuttavia, pochi considerano l’importanza dei costi energetici associati al mantenimento del dispositivo acceso 24/7. In questo articolo, esploreremo nel dettaglio i consumi elettrici del Raspberry Pi, scoprendo quanto costa effettivamente mantenerlo attivo tutto l’anno. Inoltre, grazie al Pi Power Cost Calculator, potrai calcolare esattamente quanto ti costerà l’elettricità per il tuo Raspberry Pi in base alle tariffe energetiche locali e all’uso specifico del dispositivo.

Comprendere il consumo energetico del Raspberry Pi

Per calcolare i costi, è importante comprendere come funziona il consumo elettrico. Il Raspberry Pi, come ogni dispositivo elettronico, consuma una quantità di energia misurata in Watt (W), che è il risultato della tensione (Volt) moltiplicata per la corrente (Ampere). A seconda dell’attività svolta dal Raspberry Pi, il consumo può variare.

Per semplificare il calcolo dei costi, puoi utilizzare il Pi Power Cost Calculator, un pratico strumento che ti consente di stimare i costi energetici in modo preciso, adattandosi alla tua tariffa energetica e alle ore di utilizzo. Ti basta inserire il consumo medio del tuo Raspberry Pi e il costo dell’energia nella tua area, e lo strumento calcolerà automaticamente quanto spenderai annualmente per mantenere il tuo dispositivo acceso.

Calcolo del consumo annuale del Raspberry Pi acceso 24/7

Utilizzando il Pi Power Cost Calculator, puoi stimare con precisione i costi energetici del tuo Raspberry Pi in base al consumo specifico e alle tariffe locali. Ecco un esempio di calcolo basato su dati medi di consumo del Raspberry Pi 4:

  • Consumo medio (idle): 4,22 W
  • Consumo massimo (sotto carico): 6,20 W

Supponendo che il Raspberry Pi resti acceso 24 ore al giorno per tutto l’anno, possiamo calcolare il consumo totale in kilowattora (kWh), che è l’unità utilizzata dai fornitori di energia elettrica per determinare i costi:

  • 4,22 W x 24 ore x 365 giorni = 36,98 kWh/anno
  • 6,20 W x 24 ore x 365 giorni = 54,28 kWh/anno

A questo punto, puoi inserire il costo della tua energia elettrica nel Pi Power Cost Calculator. Ad esempio, in Germania, dove l’energia costa circa 32,8 centesimi per kWh, i costi annuali saranno:

  • Costo in stato di inattività (idle): 36,98 kWh x 0,328 €/kWh = 12,13 €/anno
  • Costo sotto carico: 54,28 kWh x 0,328 €/kWh = 17,80 €/anno

Questi costi variano in base al paese. Nel Regno Unito, dove la tariffa media è 13 pence per kWh, i costi scendono a circa 6,80 €/anno (idle) e 9,98 €/anno (sotto carico).

Confronto con altre soluzioni (PC tradizionali e mini-server)

Rispetto a soluzioni più tradizionali come un PC desktop o un mini-server, il Raspberry Pi si dimostra molto più efficiente dal punto di vista energetico. Un PC tradizionale consuma in media tra 120 e 150 W, mentre un mini-server x86 può consumare circa 62 W. Utilizzando il Pi Power Cost Calculator, è facile vedere come questi consumi si traducano in costi molto più elevati:

  • 62 W x 24 ore x 365 giorni = 543 kWh/anno
  • 543 kWh x 0,328 €/kWh = 178,14 €/anno

Il Raspberry Pi, quindi, permette di risparmiare oltre 160 € all’anno rispetto a un server mini x86. Anche dispositivi più efficienti come i processori Intel Atom, che consumano tra 10 e 15 W, richiedono comunque un consumo energetico 2-3 volte superiore rispetto al Raspberry Pi.

Strategie per ridurre ulteriormente i consumi

Anche se il Raspberry Pi è già molto efficiente, puoi ridurre ulteriormente i costi energetici con alcune semplici strategie. Ecco alcuni suggerimenti:

  1. Ottimizzazione del processore: ridurre la frequenza della CPU o limitare i task impegnativi può abbassare il consumo di energia.
  2. Gestione dei dispositivi USB: scollegare dispositivi USB non utilizzati (come hard disk esterni) può ridurre il carico sull’alimentatore.
  3. Disattivazione dei LED di stato: disattivare i LED può contribuire a risparmiare energia, anche se in minima parte.
  4. Riduzione della luminosità del display: se utilizzi un monitor connesso al Raspberry Pi, abbassare la luminosità può aiutare.
  5. Uso di software di gestione energetica: ci sono programmi che monitorano l’uso energetico del Raspberry Pi, permettendoti di ottimizzare il consumo in base alle tue necessità.

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L’importanza dell’alimentatore e il suo ruolo nei consumi

Un aspetto cruciale spesso trascurato è il contributo dell’alimentatore al consumo totale di energia del Raspberry Pi. Anche se il dispositivo stesso può consumare solo una piccola quantità di energia, l’alimentatore USB-C ufficiale, pur essendo altamente efficiente, utilizza una parte dell’energia per il proprio funzionamento.

Efficienza dell’alimentatore

L’alimentatore USB-C ufficiale del Raspberry Pi è stato certificato secondo il Protocollo di Marcatura dell’Efficienza (Efficiency Marking Protocol), uno standard sviluppato negli Stati Uniti per ridurre il consumo energetico degli alimentatori inefficaci. Prima di questo standard, molti alimentatori utilizzavano regolatori lineari, che potevano consumare fino al 50% dell’energia anche quando il dispositivo collegato non era attivo. Questo problema ha spinto alla creazione di regolamenti più severi per garantire una maggiore efficienza energetica.

L’alimentatore ufficiale del Raspberry Pi fornisce una tensione di 5,1 V e può erogare fino a 3 A, per una potenza massima di 15,5 W. Tuttavia, è importante considerare che, mentre il Raspberry Pi potrebbe richiedere in media circa 3-5 W, l’alimentatore deve essere in grado di gestire picchi di consumo durante i brevi momenti in cui il dispositivo richiede più potenza. Inoltre, se colleghi dispositivi esterni come hard disk o altri accessori via USB, l’alimentatore dovrà fornire ulteriore energia.

Efficienza di conversione

Secondo lo standard VI, l’alimentatore del Raspberry Pi deve raggiungere un’efficienza minima in base al carico che supporta:

  • 69% di efficienza quando il Raspberry Pi è in stato di inattività (idle).
  • 73% di efficienza quando il Raspberry Pi carica l’interfaccia desktop LXDE.

Quando il Raspberry Pi lavora intensamente, l’alimentatore è progettato per essere ancora più efficiente. In condizioni di carico massimo, secondo i dati del datasheet, l’efficienza può raggiungere fino all’81%. Questo significa che una parte dell’energia viene persa durante la conversione da corrente alternata (AC) a corrente continua (DC), ma le perdite sono limitate grazie all’alta efficienza dell’alimentatore.

Conclusione

Utilizzare un Raspberry Pi acceso 24/7 è una soluzione estremamente conveniente sia in termini di costi energetici che di impatto ecologico. Grazie al Pi Power Cost Calculator, puoi calcolare facilmente i costi specifici per il tuo dispositivo e confrontarli con altre soluzioni. I costi energetici per mantenere un Raspberry Pi acceso tutto l’anno si aggirano tra 12 e 18 €, cifre notevolmente inferiori rispetto a quelle di un PC o di un mini-server. Inoltre, con qualche piccola accortezza, è possibile ridurre ulteriormente il consumo, massimizzando il risparmio.

Se hai bisogno di una soluzione efficiente dal punto di vista energetico e desideri tenere un dispositivo attivo 24 ore su 24, il Raspberry Pi rappresenta un’opzione imbattibile.

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Simone Candido è un ragazzo appassionato del mondo tech nella sua totalità. Simone ama immedesimarsi in nuove esperienze, la sua filosofia si basa sulla irrefrenabile voglia di ampliare a 360° le sue conoscenze abbracciando tutti i campi del sapere, in quanto ritiene che il sapere umano sia il connubio perfetto tra cultura umanistica e scientifica.

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