Third Eye: un progetto AI per la mobilità dei non vedenti

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Nel mondo moderno, le tecnologie innovative hanno il potenziale di trasformare la vita di milioni di persone. Tra queste, l’intelligenza artificiale (AI) sta emergendo come uno strumento fondamentale per affrontare sfide che un tempo sembravano insormontabili. Un esempio concreto è il progetto “Third Eye”, un dispositivo basato su AI progettato per migliorare la mobilità e l’indipendenza delle persone non vedenti. Questo articolo esplorerà come funziona il dispositivo e come potrebbe fare la differenza nella vita quotidiana.

Cos’è il “Third Eye” e perché è stato sviluppato?

Il “Third Eye” è un progetto innovativo che utilizza l’intelligenza artificiale e la computer vision per fornire assistenza ai non vedenti. Il dispositivo è progettato per rilevare oggetti nell’ambiente circostante e tradurre queste informazioni in comandi vocali, permettendo agli utenti di muoversi con maggiore sicurezza e autonomia. Il progetto nasce dalla necessità di soluzioni accessibili e a basso costo per migliorare la qualità della vita di circa 2,2 miliardi di persone nel mondo che soffrono di qualche forma di disabilità visiva.

Le tecnologie chiave utilizzate

Il “Third Eye” sfrutta due tecnologie principali: l’intelligenza artificiale e la computer vision. Il cuore del dispositivo è un microcontrollore Seeed Studio XIAO ESP32S3 Sense, che integra capacità di elaborazione AI direttamente sull’hardware. Questo microcontrollore è collegato a una Raspberry Pi, che gestisce la conversione del testo in voce utilizzando un software open source chiamato Festival. Il modello di rilevamento degli oggetti viene addestrato utilizzando Edge Impulse Studio, una piattaforma leader per lo sviluppo di soluzioni AI su dispositivi edge.

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Come funziona il dispositivo

Il funzionamento del “Third Eye” è relativamente semplice, ma altamente efficace. Il dispositivo rileva oggetti nell’ambiente circostante attraverso una telecamera collegata al microcontrollore ESP32S3 Sense. Questi dati vengono elaborati in tempo reale grazie al modello di intelligenza artificiale addestrato per riconoscere vari oggetti domestici comuni come sedie, tavoli, letti e frigoriferi. Una volta riconosciuto un oggetto, il nome e la posizione vengono trasmessi alla Raspberry Pi, che converte queste informazioni in comandi vocali che l’utente può ascoltare tramite auricolari.

L’Impatto sulla vita dei non vedenti

L’introduzione di dispositivi come il “Third Eye” può avere un impatto significativo sulla vita delle persone non vedenti. Fornendo un feedback audio in tempo reale, questo dispositivo aiuta a ridurre la dipendenza dagli altri, migliorando la mobilità e l’autonomia personale. In contesti come le case o gli spazi pubblici, il “Third Eye” potrebbe diventare uno strumento indispensabile per orientarsi e interagire con l’ambiente circostante in modo più sicuro e indipendente.

Come replicare o adattare questo progetto

Per i lettori interessati a replicare o adattare il progetto, la buona notizia è che tutte le componenti utilizzate sono relativamente accessibili e a basso costo. Con un po’ di conoscenza di base sull’elettronica e la programmazione, è possibile creare un dispositivo simile o addirittura migliorarlo con nuove funzionalità. Il progetto “Third Eye” non solo dimostra il potenziale dell’intelligenza artificiale nel campo dell’assistenza ai disabili, ma funge anche da ispirazione per sviluppare ulteriori soluzioni innovative.

Conclusione

Il “Third Eye” è un esempio brillante di come la tecnologia possa essere utilizzata per affrontare problemi sociali complessi e migliorare la qualità della vita. Progetti come questo mostrano che l’intelligenza artificiale non è solo uno strumento per scienziati e ingegneri, ma una risorsa che può avere un impatto reale sulla vita quotidiana delle persone. Se sei un appassionato di tecnologia, il “Third Eye” potrebbe essere il progetto perfetto per mettere alla prova le tue abilità e contribuire a una causa nobile. Puoi trovare maggiori dettagli sul progetto originale su Hackster.

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Simone Candido è un ragazzo appassionato del mondo tech nella sua totalità. Simone ama immedesimarsi in nuove esperienze, la sua filosofia si basa sulla irrefrenabile voglia di ampliare a 360° le sue conoscenze abbracciando tutti i campi del sapere, in quanto ritiene che il sapere umano sia il connubio perfetto tra cultura umanistica e scientifica.

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