Mani in alto se sei ossessionato dall’acquisto, dal rinvaso, dalla spruzzatura e infine dalla morte delle tue piante d’appartamento. Tieni la mano alzata se sei certo che poter parlare con le tue piante migliorerebbe le tue terribili abilità di giardinaggio. Gli amici di redpepper hanno realizzato un prodotto che soddisfa questa esigenza con Audrey III, un’interfaccia di comunicazione basata su IA che ti permette di chiedere alla tua pianta informazioni sulle sue necessità, desideri e sogni. Con un po’ di fortuna, ti dirà quanto sei un ottimo pollice verde.
Come funziona?
Alla base di Audrey III vi è GPT-4. Il GPT-4 di OpenAI, installato su un Raspberry Pi 5, utilizza i dati raccolti dai sensori ambientali attorno alla pianta per compensare la tua difficoltà nel monitorare costantemente la sua salute, garantendo così che le sue necessità vengano soddisfatte. Sensori di umidità, luce e nutrienti del suolo vivono vicino alla pianta di pomodoro e sono collegati al Raspberry Pi. Questi sensori forniscono i dati necessari al Raspberry Pi per capire se la pianta vive in condizioni ottimali. Se il suolo è un po’ secco, la pianta di pomodoro parlerà attraverso un gigantesco megafono e ti chiederà un po’ d’acqua. Se il sole è “troppo forte”, chiederà un po’ d’ombra.
L’API Whisper di OpenAI traduce la tua voce in testo per comunicare al Raspberry Pi le tue domande alla pianta. Successivamente, converte la risposta in audio e la riproduce tramite un altoparlante, permettendoti di conversare con la pianta in modo naturale, proprio come farebbe un vero amico.
Potete trovare approfondimenti su: Little Shop of Conversations: Talk to anything using AI.
Miglioramenti futuri
Mentre questo prototipo utilizza dati relativamente semplici per modellare la personalità della pianta di pomodoro, è possibile immaginare l’integrazione di sensori più complessi per una rappresentazione più ricca delle esperienze della pianta. Ad esempio, l’integrazione di dati meteo in tempo reale potrebbe informare la pianta su potenziali problemi climatici, aggiungendo un ulteriore livello al nostro amico fotosintetico interattivo. Sensori bioacustici, monitor della qualità dell’aria e sensori di feromoni, che rilevano sostanze chimiche emesse dalle piante in risposta a stress o attacchi di parassiti, potrebbero migliorare ulteriormente la comunicazione con la pianta, rendendo l’interazione più simile a una conversazione umana.
Con il potere dell’IA, possiamo ora conversare con i nostri amici vegetali in modo naturale e coinvolgente. Quali altri oggetti senza bocca potresti voler interpellare? Con sensori e un po’ di ingegno, quasi qualsiasi oggetto può essere dotato di una “personalità”.
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