Making per “jefmer” significa ricerca della compattezza. Sì, infatti, ha progettato un PC portatile alimentato da Raspberry Pi Zero 2 W con una tastiera meccanica ortolineare compatta, posizionata direttamente sotto un display a colori da 7″: il Pickle Pi.
“Il nome di questo progetto deriva, ovviamente, dalla combinazione del Raspberry Pi Zero 2 W e della tastiera meccanica Gherkin 30%”, spiega Jefmer parlando dell’insolito soprannome del gadget. “Avendo utilizzato tastiere al 40% nei miei ultimi due progetti (Portable Pi e Pocket Pad), volevo provare una tastiera ancora più piccola”. Sappiate che una tastiera al 30% ha esattamente 30 tasti mentre una tastiera al 40% ha in realtà 48 tasti.
Utilizzando un layout piatto in stile TRS-80 Modello 100, piuttosto che un moderno fattore di forma a conchiglia, Pickle Pi è progettato per essere compatto e facile da usare. La tastiera, in contrasto con il precedente Pocket Pad ispirato al PDA del produttore, utilizza copritasti a grandezza naturale su interruttori meccanici standard, anche se in un layout ortolineare compatto che richiede l’uso di livelli per accedere a qualsiasi cosa diversa dai caratteri alfabetici. Tenete bene a mente questo dettaglio, perché diventa molto macchinoso scrivere su tastiere di questo genere. Non è impossibile, ma la curva di apprendimento è tutt’altro che user friendly.
Sopra la tastiera è presente un display touchscreen Waveshare da 7″, che offre una risoluzione di 1.024×600 e una scheda controller progettata specificamente per l’uso con Raspberry Pi Zero 2 W, il più potente della gamma Raspberry Pi Zero e l’unico modello in grado di offrire di più di un singolo core del processore. Una tastiera controller compatibile con Arduino collega il Raspberry Pi alla tastiera e una batteria da 10 Ah fornisce energia per il funzionamento in movimento, il tutto racchiuso tra due pezzi di perspex.
“Mi piace molto il formato tablet di Pickle Pi e Gherkin è un ottimo modo per fornire tasti di dimensioni reali in modo tale che la tastiera sia ancora compatibile con le dimensioni complessive del tablet”, scrive Jefmer. “Meno soddisfacente è la limitazione dei programmi che il tablet può eseguire [sui suoi 512 MB di RAM]. Di conseguenza, il prossimo passo in questo progetto sarà quello di esaminare la fattibilità di sostituire il Pi Zero con un Pi 4. Ho già stabilito che il power bank non è in grado di soddisfare le esigenze di un Pi 5.”
L’articolo completo sul progetto è disponibile su Hackday.io.
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