Il maker e musicista Oliver Hagen ha progettato DivingBoard, un controller MIDI personalizzato per risolvere i problemi di utilizzabilità su un sintetizzatore Roland JD-Xi, costruito attorno a un computer a scheda singola Raspberry Pi Zero 2 W e a una scheda di sviluppo del microcontrollore compatibile con Arduino Nano.
“Il DivingBoard è un controller MIDI fatto in casa che mira a risolvere la mancanza di accessibilità dei parametri sul sintetizzatore Roland JD-Xi,” spiega il suo creatore. “Si differenzia dalle altre soluzioni che ho visto in quanto la personalizzazione e la potenziale facilità d’uso sono maggiori, ed è possibile l’uso generale con una gamma di sintetizzatori, piuttosto che solo con il JD-Xi. È un lavoro in corso, attualmente esistente come prototipo funzionale in uso regolare”.
Il problema, spiega Hagen, è che il Roland JD-Xi è un potente sintetizzatore con oltre 100 parametri regolabili per modellare il suono, tutti accessibili tramite sole sette manopole sul pannello frontale, richiedendo all’utente di immergersi in menu annidati su un display non proprio comodissimo. Il DivingBoard, quindi, consente un accesso più rapido ai parametri, consentendo a chi lo utilizza di potersi concentrare di più sul lato artistico, piuttosto che a passare il tempo a destreggiarsi tra i menù.
“Il Raspberry Pi è collegato al sintetizzatore tramite USB e scambia messaggi MIDI con esso”, spiega Hagen riguardo al funzionamento del dispositivo. “Questi messaggi dicono al sintetizzatore di regolare i parametri selezionati su valori specifici, esponendo così tutti i controlli interni a una facile manipolazione. La cosa interessante è che gli otto controlli fisici sul mio controller possono essere assegnati arbitrariamente a diversi parametri interni, il che significa che posso sempre avere gli esatti controlli di cui ho bisogno a portata di mano”.
Oltre al Raspberry Pi Zero 2 W, un computer compatto a scheda singola, il DivingBoard utilizza un microcontrollore compatibile con Arduino Nano per leggere i suoi input e pilotare il display basato sui caratteri. “Avevo usato un Raspberry Pi 3 modello B+ come “cervello” di questo progetto perché è quello che avevo a portata di mano”, scrive Hagen riguardo a un prototipo precedente. “Ho provato l’intera configurazione con un Raspberry Pi Zero integrato e, anche se funziona, la latenza è evidente”.
Maggiori dettagli sul DivingBoard sono disponibili sul sito web del progetto, insieme al download del software; “Cercherò di mettere qualcosa su GitHub prima o poi”, promette Hagen, “quando avrò il tempo per imparare di nuovo come funziona GitHub”. Ulteriori informazioni sono disponibili nel post pubblicato da Hagen su Reddit.
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