Oggi analizziamo il progetto di un maker che è riuscito, con uno schermo, un accelerometro e un RP2040 in un mattoncino LEGO a giocare a Doom.
Grazaie ai nuovi sistemi a microcontrollore, ai sensori e agli attuatori sempre più piccoli, la figura del Maker è assurta a livelli una volta impensabili. Non si tratta più di personalità nerd o geek, bensì di prodotti che utilizzano microingegneria elettronica e tanta passione.
James Brown ha pubblicato su Hackster.io un progetto dal nome inconfondibile: “Tiny LEGO Brick Computer Is Now Truly Self-Contained, with a Playable Doom Port“.
Il creatore James Brown continua a ripetere l’idea di trasformare gli iconici mattoncini dei computer LEGO in dispositivi realmente funzionanti, prendendo quello che una volta era un semplice display animato e trasformandolo in un computer completamente autonomo in grado di giocare a Doom, utilizzando un accelerometro come input.
“Ho collegato l’accelerometro, quindi Doom è ora ‘giocabile’ interamente sul mattoncino del computer LEGO”, spiega Brown dei suoi ultimi sforzi con il progetto. “Il tocco capacitivo non è stato messo a punto molto bene, quindi è un po’ complicato.”.
Il lavoro di Brown è iniziato l’anno scorso con un tentativo, di grande successo, di creare un aggiornamento tecnologico per computer, radar e altri mattoncini LEGO di tipo display, originariamente creati in plastica con il “display” semplicemente dipinto sulla parte anteriore. Un minuscolo display collegato a un PCB altrettanto piccolo con microcontrollore e una replica di mattoncini LEGO in resina trasparente hanno dato il via al tutto, fornendo un display animato programmabile.
Il progetto è cresciuto da solo. “Ma ci gira Doom?” era la domanda ricorrente di chi assembrava computer negli Anni Novanta, per avere un’idea di quanto la macchina in costruzione fosse potente. Brown ha iniziato a farlo, in un certo senso. “Ho collegato il mattone come un piccolissimo monitor esterno”, spiegò all’epoca, “così sarà, ad esempio, giocare a Doom”.
Il passo successivo è stato passare a un microcontrollore più potente, il Raspberry Pi RP2040, per il quale Graham Sanderson aveva già scritto un port giocabile di Doom. Adattandolo per un display OLED monocolore a bassa risoluzione, utilizzando sottotelai per simulare più livelli di grigio, ha permesso a Brown di costruire un mattoncino LEGO in grado di eseguire il gioco internamente, ma ha comunque lasciato la questione dell’input.
È qui che entra in gioco l’ultima versione del mattoncino. Con alcuni componenti abilmente racchiusi in un mattoncino extra che si aggancia sul fondo, Brown ha trovato spazio sufficiente per l’RP2040, un pannello OLED da 0,42″, una minuscola batteria e un accelerometro, che combina trasformando i due perni superiori in pulsanti sensibili al tocco, basato sul lavoro su un anello in resina con un sistema di input simile, per fornire un sistema di controllo, senza bisogno di hardware esterno.
Maggiori informazioni sono disponibili sul canale YouTube di Brown, che include una guida dettagliata al processo di assemblaggio.
(Fonte: Hackster.io)
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