Un CubeSat stampato in 3D in 90 minuti e sospeso ad un pallone aerostatico, può portare la banda larga di emergenza nelle zone disastrate.
Fonte: Hackster.io – Aerospace
I ricercatori del Centre Tecnològic de Telecomunicacions de Catalunya (CTTC), dell’Università del Lussemburgo e dell’Universitat Oberta de Catalunya (UOC) hanno preso la tecnologia CubeSat e l’hanno combinata con la stampa 3D per progettare un nanosatellite che può essere tenuto in alto da un pallone aerostatico per trasportare e garantire connettività a banda larga nelle regioni colpite da disastro in soli 90 minuti.
Il progetto fornisce una soluzione che consente di creare rapidamente una rete di comunicazione per fornire aiuto in situazioni di emergenza. Utilizza apparecchiature che offrono un servizio di comunicazione rapido, quando altrimenti non sarebbe possibile. È appositamente progettato per i servizi di emergenza, affinché possano lavorare in modo più sicuro e coordinato in situazioni complesse.
Il nucleo del concetto è lo standard CubeSat per i nanosatelliti, satelliti a basso costo altamente miniaturizzati che sono stati ampiamente utilizzati per la sperimentazione nello spazio. Nell’approccio del team, però, la strada da percorrere non è poi così lontana: i CubeSat, costruiti su una stampante 3D in soli 90 minuti, vengono sollevati sopra la zona del disastro su un pallone, comunicando con il terreno tramite un LoRa. radio a lungo raggio a bassa potenza.
La soluzione consente la comunicazione su lunghe distanze, oltre a fornire un sistema scalabile per un gran numero di utenti e riutilizzabile ovunque e in qualsiasi momento. CubeSat è sytato scelto per le comunicazioni in ambienti difficili grazie alla sua velocità di implementazione e funzionamento. Funziona indipendentemente dagli attuali sistemi di comunicazione, che potrebbero essere danneggiati durante un disastro, e consente comunicazioni a lungo raggio.
I prototipi del team sono basati sul ricetrasmettitore Semtech SX1278 LoRa, che può essere collegato a un’antenna semplice come un righello di metallo. Il CubeSat 1U in cui è installato il ricetrasmettitore è stato stampato in 3D e dotato di un pacchetto di sensori che comprende un sensore ambientale Bosch Sensortec BME280, un’unità di misurazione inerziale (IMU) TDK InvenSense MPU-9250, un sensore di qualità dell’aria Hanwei MQ-135 e un sensore di luce ultravioletta Roithner LaserTechnik GUVA-S12SD, il tutto collegato a un microcontrollore Arduino Nano, con un ricevitore GPS aggiunto in un secondo momento per facilitare il recupero dei satelliti abbattuti.
Ricreare il progetto
La sensoristica scelta nel progetto rappresenta componenti di elevata qualità e precisione ( e costi)… ma possiamo sempre utilizzare componenti a buon mercato e ricreare lo stesso esperimento, magari utilizzando un aerostato autocostruito oltre al case del nanosatellite. E magari aggiungere una telecamera che scatti immagini e le ritrasmetta a terra. A tale scopo abbiamo raggruppato sotto la sezione “link utili” le indicazioni necessarie epr l’acquisto dei componenti necessari per riprodurre il progetto, mentre le specifiche di fabbricazione del case ed i collegamenti sono edscritti nell’articolo pubblicato da Aerospace. Nell’articolo viene anche spiegato come progettare un’antenna a dipolo per aumentare notevolmente le caratteristiche di ricetrasmissione del sistema.
Buon divertimento!
Link utili:
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