Il maker Adam Blumenberg ha trasformato un Raspberry Pi in una macchina da scrivere digitale “distraction free”, ispirandosi a un classico della scuola. Adam nella vita di tutti i giorni è un medico, a dimostrazione che la passione per il making non conosce confini e non conosce categorizzazioni. Quelli che nella vita fanno tutt’altro, infatti, sono molti più di quelli che si pensano.
“Scrivo molto”, spiega Blumenberg, autore di un’ampissima bibliografia di articoli pubblicati su argomenti di tossicologia, medicina d’urgenza, software e altro ancora. “Volevo una macchina da scrivere digitale che mi permettesse di non avere distrazioni, con tasti meccanici piacevoli e rumorosi e uno schermo ampio e sottile.” Questo aspetto del “non potersi distrarre” sta rapidamente acquisendo importanza sia a livello scolastico che a livello professionale. Un normalissimo computer, infatti, con elementi come l’accesso al browser e altri fattori distraenti, rischia di ridurre moltissimo la produttività di chi, tutto sommato, ha solo bisogno di un programma che gli consenta di scrivere.
L’ispirazione di Blumenberg, tuttavia, non viene direttamente dalla macchina da scrivere meccanica, ma da un dispositivo che potrebbe essere familiare a coloro che hanno frequentato il sistema educativo in tempi relativamente recenti: l’AlphaSmart Neo 2. Lanciato nel 2007 come successore dell’AlphaSmart Neo, il Neo 2 era l’ultimo di una linea di dispositivi di scrittura senza distrazioni che memorizzavano il lavoro degli studenti in una memoria interna per il successivo trasferimento su un desktop o laptop più potente. Se lo volete cercare, sappiate che non viene più prodotto e che quindi dovrete rivolgervi al mercato dell’usato. Consiglio spassionato: lasciate perdere. I prezzi sono folli e non c’è alcuna ragione di spendere cento dollari per una macchina vecchia e che potete tranquillamente costruirvi da soli.
Come AlphaSmart, la macchina da scrivere Raspberry Pi 4 Modello B di Blumenberg memorizza gli articoli – scritti con FocusWriter o con il più conosciuto LibreOffice Writer – nella sua memoria interna-, per poi trasferirli su un PC utilizzando una semplice unità USB.
“È fatto di compensato”, scrive Blumenberg parlando del robusto alloggiamento della macchina, che ospita il computer a scheda singola, un display ultra-wide e una tastiera meccanica, “e ho rapidamente realizzato che la falegnameria non è affatto semplice, quindi ho coperto difetti e segni sparsi con il decoupage. È divertente scriverci e funziona come previsto.”
Sulla pagina Hackaday.io di Adam potete trovare le foto del progetto. Non ci sono molte indicazioni, ma i componenti utilizzati (o degli equivalenti) sono tutti acquistabili on line.
Join our groups on Telegram…