Recentemente ARM ha affermato che “in effetti, Panfrost è ora il driver GPU per la community Linux” dopo aver esteso ed ampliato la collaborazione con Collabora per lo sviluppo del driver Panfrost open source per le GPU Arm Mali, in seguito alla loro prima collaborazione ufficiale nell’autunno del 2020. “attraverso la partnership ARM e Collabora, i produttori di dispositivi possono scegliere con sicurezza SoC contenenti una GPU Mali indipendentemente dal sistema operativo software (OS) e dal middleware grafico… offrendo un’implementazione Linux open source di alta qualità che può essere utilizzata nei loro prodotti”. A questo proposito, Collabora ha confermato la nuova partnership affermando che ARM sarà determinante per ottenere il supporto Vulkan in Panfrost insieme alle implementazioni OpenGL e OpenGL ES esistenti.

Andando avanti ciò significa che i fornitori di SBC non avranno scuse per non far funzionare l’accelerazione grafica 3D su Linux con Panfrost quando si utilizza un Arm SoC con una recente GPU Mali. Ma non è sempre stato così, e la strada per un driver GPU Arm Mali open source pronto per la produzione per Linux è stata lunga e ardua che fondamentalmente ha seguito il vecchio adagio “prima ti ignorano, poi ridono di te, poi ti combattono, poi vinci”.

 

 

Il primo tentativo di un driver GPU Mali open source è stato con il progetto Lima che prendeva di mira la GPU Mali-400 e, all’epoca, la gestione di ARM non fosse collaborativa e forse persino ostile al progetto poiché doveva decodificare la GPU e gli strumenti correlati. Secondo Jean-Luc Aufranc di CNX Software, infatti, i primi discorsi in merito al driver open source Panfrost delle nuove GPU Mali Midgard (Mali-T6xx, Mali-T7xx) sono apparsi sulla scena durante una presentazione Linaro Connect del 2019 di Rob Herring, technical architect di Linaro, e Tomeu Vizoso, Principal Software Engineer di Collabora.

Da lì, il futuro dei driver open source ARM Mali Linux è diventato sempre più promettente con l’aggiunta di Lima e Panfrost a Linux 5.2 (luglio 2019). ARM e Collabora hanno annunciato una partnership per lo sviluppo di Panfrost nel settembre 2020 che, in seguito, ha destato ben più di una perplessità quando, nel luglio 2021, nonostante Alyssa Rosenzweig dovesse ancora eseguire il reverse engineering per il set di istruzioni Valhall, Debian 11 è stato rilasciato con il supporto sia di Lima che di Panfrost. Inoltre, abbiamo visto più e più immagini Linux per ARM SBC con Panfrost ed è stato possibile testare ODROID-N2 + con Ubuntu 21.10 usando Wayland e Panfrost.

 

 

Sempre Aufranc ha sottolineato come alcune delle immagini del sistema operativo Arm Linux testate quest’anno si basassero sui driver Mali closed-source per l’accelerazione grafica 3D, driver che addirittura prevede di non vedere più, visto che in futuro Panfrost dovrebbe diventare il driver Linux preferito. Android non è stato menzionato né da ARM né da Collobora, quindi si presume che ARM concentrerà ancora le proprie risorse e fornirà driver GPU Mali closed-source per Android, espandendo al contempo il proprio supporto per Panfrost su Linux.

Sinceramente non credo che la situazione possa essere già così delineata al punto tale da vedere una totale dismissione dei driver closed source. La situazione dei driver grafici è, da sempre, oggetto di dibattito e di scelte apparentemente incomprensibili da parte dei big tech. Esistono i driver open source? Assolutamente sì, chiunque utilizzi un sistema operativo Linux su PC ne è a conoscenza, ma al di là dei soliti discorsi da “manichei dell’open”, le prestazioni sono ancora piuttosto modeste. Il futuro è roseo? Al netto dei soliti proclami, la risposta è “dipende”. La domanda non è: dove arriverà Panfrost? La domanda da porsi è, piuttosto, fin dove potrà arrivare Panfrost? Possiamo solo stare a vedere.

 

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