Alfine giungono buone notizie dalla catena di produzione, fornitura e distribuzione riguardo la disponibilità di Raspberry PI 4, 3+ e Zero.
Siamo nel bel mezzo di una crisi globale della catena di approvvigionamento, che colpisce tutto, dal cemento ai gioielli e all’abbigliamento. Vari aspetti di questa crisi hanno avuto un impatto non indifferente sulla nostra attività, e la persistente carenza di dispositivi a semiconduttore che utilizziamo per costruire computer e moduli a scheda singola Raspberry Pi è stata particolarmente difficile da gestire per noi maker (e per molte altre aziende tecnologiche).
Come ringraziamento al proprio esercito di clienti entusiasti molto pazienti nel periodo che precede le festività natalizie di quest’anno, la fondazione Raspberry è stata in grado di mettere da parte poco più di centomila unità, suddivise tra Zero W, 3A+ e 2GB e varianti da 4 GB di Raspberry Pi 4, per le vendite di unità singole. Le schede stanno finalmente affluendo nel canale dei rivenditori approvati e questo si sta traducendo in migliori dati sulla disponibilità su rpilocator come abbiamo potuto notare sul nostro canale Telegram delle offerte. Anche se non siamo ancora del tutto fuori pericolo, le cose stanno sicuramente migliorando. Per quelli di voi che desiderano acquistare un Raspberry Pi per progetti di hobby o prototipazione, il consiglio è sempre lo stesso: acquistare sempre da un rivenditore autorizzato (hanno un contratto con la Fondazione per vendere a non più del prezzo consigliato); utilizzare strumenti come rpilocator per tenere d’occhio quali rivenditori hanno recentemente ricevuto stock; e considera se il tuo progetto è adatto per Raspberry Pi Pico o Pico W, che rimangono in una posizione di stock forte.
Si può affermare con sicurezza che, dopo un primo trimestre snello, l’offerta torni ai livelli pre-pandemia nel secondo trimestre del 2023 e che sia illimitata nella seconda metà dell’anno.
garantendo che tutti ricevano le unità di cui hanno bisogno. Sebbene sia ancora presente un consistente backlog di ordini inevasi da clienti commerciali, si prevede di aumentare gradualmente la frazione della produzione dedicata alle vendite di singole unità il prossimo anno, fino a quando non verrà nuovamente raggiunta una situazione pre-pandemia. Entro la fine del terzo trimestre, il canale sarà tornato al suo livello di stock di equilibrio, con centinaia di migliaia di unità disponibili in un dato momento. E’ probabile che Zero e Zero W tornino in disponibilità generale per primi, seguiti da prodotti come Raspberry Pi 3A+ che non hanno una vasta base di clienti industriali; e, infine, le varie versioni di Raspberry Pi 4.
Uno spiacevole effetto collaterale della crisi della catena di approvvigionamento è stato l’aumento del costo di quasi tutti i componenti che entrano a far parte di in un Raspberry Pi, dai PCB ai connettori al silicio. In genere, si è cercato di assorbire questi aumenti dei costi, mantenendo costanti i prezzi dei prodotti realizzando meno profitti su ogni unità. Le eccezioni sono state la variante da 2 GB di Raspberry Pi 4, che è stata riportata al suo prezzo originale di $ 45, e Compute Module 4, dove è stato applicato un aumento di prezzo generalizzato di $ 5 a tutte le varianti. Viceversa, I prodotti Raspberry Pi Zero originali hanno sempre avuto margini molto bassi e, dopo i recenti aumenti dei costi, non sono più commercialmente validi ai loro prezzi originali. E’ stato quindi previsto un aumento del prezzo di Zero da $5 a $10 e Zero W da $10 a $15. Il lato positivo è che una volta che i prodotti Zero torneranno alla disponibilità di volume nel 2023, non avremo più i limiti di unità singola che sono stati una caratteristica di Zero sin dal suo lancio nel 2015: sarà possibile acquistare un numero indefinito di schede alla volta.
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