Microbeast non è ancora uscito, ma sta già facendo parlare di se come uno dei più interessanti dispositivi propedeutici al vintage computing. Se avete letto i nostri articoli, avrete senz’altro incontrato la dicitura “computer a 8 bit“. In realtà, ciò si riferisce solo alla dimensione dei singoli blocchi di dati (come numeri interi) che il computer comprende e inserisce nei registri. Il valore massimo di un numero intero a 8 bit è 255, motivo per cui i computer sono andati avanti con progressi esponenziali: i moderni computer a 64 bit comprendono gli interi nei quintilioni (sia positivi che negativi). Nonostante i quintilioni, sappiate che lavorare con computer a 8 bit è un ottimo modo per apprendere i fondamenti dell’informatica a basso livello, motivo per cui il computer pieghevole a 8 bit MicroBeast è così interessante.
Quando diciamo che un computer a 8 bit comprende solo numeri interi fino a 255, ciò non significa che non possa funzionare con valori più alti. Significa solo che per farlo, deve funzionare con più blocchi di dati. Ad esempio, un computer a 8 bit dovrebbe utilizzare due indirizzi di registro dati per ricordare un valore di 257. Mentre gli utenti generici non dovevano pensare a queste cose mentre utilizzavano la maggior parte dei software nell’era a 8 bit, il discorso si fa (drammaticamente – NDR) diverso per tutti coloro che sono interessati all’informatica e alla conoscenza di tutta una serie di funzioni a basso livello. Le funzioni per spostare le informazioni dentro e fuori i registri di dati e le operazioni booleane costituiscono i fondamentali sui quali si basa tutta l’informatica moderna.
Sì, “tutto bello” direte voi, ma tutto questo cosa c’entra? C’entra, perché se siete già andati su ebay alla ricerca di un vecchio computer, fareste meglio a fermarvi subito: le macchine di una volta hanno dimensioni importanti, non sono affatto accessibili e non hanno la minima intenzione di facilitarvi il lavoro. È un hardware concepito in un tempo lontano sia come epoca che come mentalità. A quel tempo, infatti, la programmazione era riservata a veri e propri addetti ai lavori, non era un fenomeno “open” come lo è oggi. In altre parole, se non sapete come funziona la macchina, il modo in cui scambia informazioni e lavora con i registri e non sapete come impartire i comandi al calcolatore, vi ritroverete ben presto a fissare un soprammobile con una barra che lampeggia in alto a sinistra sullo schermo nero. Non molto incoraggiante, vero?
MicroBeast, invece, vi dà la possibilità di imparare e sperimentare su un dispositivo un po’ più pratico e dall’aspetto familiare, rispetto a un vero e proprio computer vintage. Come molti computer popolari dell’era a 8 bit, contiene un processore Zilog Z80, che però funziona a 8-10 MHz, ovvero più del doppio della velocità di clock dello Z80 utilizzato nell’iconico ZX Spectrum. Allo stesso modo, dispone di 512 KB di RAM (32 volte la prima versione dello ZX Spectrum). Ha 512 KB di Flash ROM e, a differenza della ROM dell’era a 8 bit, gli utenti possono eseguire il flash del nuovo firmware se lo desiderano. MicroBeast è configurato per CP/M 2.2, ma è possibile eseguire flashare altri sistemi nel caso in cui lo desideriate.
Want to know why I'm excited about #MicroBeast? Here is the prototype! (Thanks to @PCBWayOfficial)
It's a self contained 8-bit "kit in a box", with lots of great features.
Please help me get the word out by retweeting this, or linking to https://t.co/cOOJfplZRV pic.twitter.com/C96pGUxUnZ— Andy Toone (@LockFarm) September 13, 2022
Altre caratteristiche che ne migliorano l’usabilità rispetto a un computer vintage sono date dalla tastiera integrata a 48 tasti e un display a 24 caratteri composto da cifre a 14 segmenti. Il real time clock (RTC) ha una classica batteria a bottone ed è presente una porta USB-C per alimentazione e dati. Gli utenti possono inoltre utilizzare un GPIO header con 12 pin I/O disponibili, insieme a una porta FTDI, altoparlante, ingresso di alimentazione ausiliaria, intestazione I2C e bus di espansione RC2014.
Il computer MicroBeast completo si adatta a un unico grande PCB, ma è progettato per ripiegarsi in una piccola scatola quando non è in uso. È perfetto per chiunque voglia apprendere i principi fondamentali dell’informatica senza affrontare i mal di testa provocati dall’hardware vintage. Non è ancora disponibile, ma potete tener d’occhio il profilo di Andy Toone su Twitter per rimanere aggiornati sulla road map e l’uscita del prodotto.
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