GameSpec è una community che si è formata dal nulla. Si tratta di un gruppo facebook nato un paio di anni fa con l’unico scopo di condividere la passione per il retrogaming. Sì, perché il primo obiettivo dei suoi fondatori è sempre stato quello di evitare i mercatini, lasciando fuori tutta una serie di dinamiche che avrebbero potuto portare il gruppo lontano da quelli che erano -e continuano a essere- i principi fondanti: passione, condivisione e, soprattutto, divulgazione. Oltre a numerosi post, infatti, sono state fatte live per aiutare appassionati e neofiti a riparare le console, a scegliere da quale console iniziare e tanto altro.
il viaggio di Shenmue
Shenmue è un videogioco uscito nel 1999 per SEGA Dreamcast. Sebbene si tratti di un action adventure, il suo creatore (Yu Suzuki – NDR) non si è limitato a voler progettare un videogioco che fosse il più completo possibile, ma è andato oltre. Sì, perché Shenmue è stato concepito intorno all’acronimo di FREE, ovvero Full Reactive Eyes Entertainment. Il giocatore non avrebbe dovuto limitarsi a finire il gioco, ma si sarebbe trovato letteralmente catapultato al suo interno. Ecco quindi che l’alternanza giorno-notte, il tempo variabile e l’ambientazione che cambia e si muove sullo sfondo, diventano parte integrante del gameplay. Massima libertà di azione, massima interazione con i personaggi non giocanti e combattimenti liberi, sono i pilastri della serie Shenmue. Libertà totale di movimento, in una parola: FREE.
Su GameSpec ci si è trovati spesso a parlare di Shenmue, perché il SEGA Dreamcast è, da sempre, una delle console preferite dai retrogamers. Il fatto è che, continuando a parlarne, è venuto fuori che molti giocatori non hanno mai completato il gioco perché, all’epoca, non era stato tradotto in italiano. Un bel problema, ma nulla che non si possa risolvere con tanta passione, un pizzico di sana follia e tanta voglia di divertirsi insieme. È così che, quasi per scherzo, attorno alla questione legata alla traduzione di Shenmue si è formato un quartetto che si è messo subito al lavoro.
In ordine rigorosamente alfabetico, abbiamo:
- Ampsicora Caddeo – Beta Tester
- Donatello Castorio – Traduzione e Codifica
- Fabrizio Bianchini – Traduzione
- Mauro Giuseppe Trapani – Traduzione
Con tanta passione e un team di quattro persone sembrerebbe tutto facile vero? E invece no!
Normalmente, quando si forma una squadra, ci sono membri che hanno già affrontato quel determinato tipo di lavoro e “giovani” pronti a imparare e a dare una mano. Sappiate che, prima di allora, nessuno dei quattro aveva mai affrontato un lavoro di traduzione. Per questo motivo, il lavoro ha avuto molte inizialmente diverse battute di arresto, perché per far funzionare tutto occorreva correggere gli errori generati a livello di codice e ripartire. Ampsicora, nelle vesti di tester, ha dovuto completare più volte il gioco in pochissimo tempo per verificare che tutto girasse a dovere e che non ci fossero problemi. Non dimentichiamoci che Shenmue è un gioco suddiviso in più dischi e, quindi, tutto il lavoro, è per forza di cose analogo per ognuno dei GDRom che compone l’avventura. Tutto questo si è tradotto in week end insonni, ore e ore a tradurre, testare e affontare ogni malfunzionamento del codice. Quello che molti non sanno, è che quando lavori ai file che contengono le stringhe dei vari dialoghi, non hai davanti il gioco con le relative immagini. Tradurre senza avere la situazione davanti agli occhi, con frasi fuori contesto e del tutto scollegate tra di loro, è molto complicato.
La reazione della community
Il team di GameSpec ha iniziato a lavorare quasi in sordina, tant’è che i primi tempi la reazione della community è stata piuttosto neutra. Forse, come spesso accade, tanti pensavano a un fuoco di paglia che si sarebbe affievolito da lì a poco, a causa della mancanza di tempo e della quantità di impegno richiesta per portare a compimento il lavoro. Ma di certo non potevano sapere che il team si era organizzato con una road map molto fitta e degli step da completare di settimana in settimana, proprio per non perdere la bussola. A mano a mano che il lavoro entrava nel vivo, la squadra imparava sempre di più e ciò che portava via giorni di lavoro iniziava a richiedere solo mezza giornata. Quando la cosa si è diffusa anche su SEGA Dreamcast Italia, altra community stupenda, il salto definitivo era ormai compiuto.
Dopo la pubblicazione del GD 2 tradotto, la community non ha fatto mancare apprezzamenti, incitamenti e anche messaggi in privato. L’ultimo disco è stato completato sulle ali dell’entusiasmo. La verità è che quando sei dentro a un lavoro di tale portata, al quale dedichi molte ore, non hai la reale percezione di quello che succede al di fuori. Quello che altri stanno giocando lo sai ormai a memoria, lo hai rivisto mille volte. La cosa più bella, però, sono i ringraziamenti che ogni giorno continuano ad arrivare, anche solo un pollice alzato sotto uno screenshot che ti compare sul messenger di facebook. In certi momenti, quando sei sommerso dai file da tradurre che sembrano aumentare invece di diminuire, è facile farsi prendere dalla stanchezza e dal desiderio di chiudere tutto e lasciar perdere. Era però sufficiente farsi un giro nei gruppi per farsi contagiare da un entusiasmo che aumentava di giorno in giorno. Ad essere onesti, non sapevamo quanto buono potesse essere il nostro lavoro. Sapevamo e sappiamo tutt’ora benissimo quanto gli appassionati possano essere esigenti. A dire il vero, temevamo qualche stroncatura, ma al netto di qualche consiglio, tutto è andato bene.
Questo viaggio è stato importantissimo, non solo perché ha ulteriormente consolidato il rapporto tra persone all’interno di un gruppo, ma è stata l’ennesima dimostrazione che non è vero che non esiste la community italiana. Per antonomasia, siamo sempre pronti a denigrare ciò che accade nel nostro paese e a pensare che l’erba del vicino sia sempre più verde, ma la verità è che dipende tutto da come ci si approccia e da come si “cresce” la community. Come detto in apertura, GameSpec ha fin da subito puntato su elementi come la divulgazione e la condivisione, lasciando volutamente fuori tutto quello che riguarda vendite, mercatini e quant’altro, preferendo magari meno utenti ma portandoli a partecipare il più attivamente possibile. Stranamente, non appena da un contesto viene eliminato l’aspetto economico, il clima si distende e ci si diverte tutti molto di più. Forse qualcuno dovrebbe iniziare a dire che il problema non è “l’antropologia dell’italiano medio” o la “tendenza nostrana all’individualismo sfrenato”. Al netto di voli pindarici e studi di psicologia, infatti, sarebbe molto meglio limitare l’ingerenza che molti affaristi e pseudo venditori fanno sui gruppi, approfittando magari dell’inesperienza dei neofiti o della passione di alcuni collezionisti.
Attualmente il gruppo è già a lavoro con il secondo capitolo della saga, ovvero Shenmue II. Dal punto di vista organizzativo e di intenti, non ci sarà alcun cambiamento rispetto alla precedente esperienza. Tutto viene fatto in maniera rigorosamente gratuita e con il solo scopo di permettere a più persone possibile di godere di questo videogioco, che per molti è un indiscusso capolavoro.
ATTENZIONE: l’opera di GameSpec è totalmente gratuita e senza alcuno scopo di lucro o profitto. Le copie del gioco distribuite sono un omaggio fatto ad alcuni amici che le hanno richieste a gran voce. Né ora né mai, GameSpec, si porrà finalità di guadagno o profitto riguardo la propria opera, perché va contro i principi della community e dei propri membri fondatori. Moreware è da sempre in prima linea per promuovere e gratificare il lavoro della community italiana in merito al making e a progetti atti a migliorare la diffusione del sapere e della passione inerente al mondo dell’elettronica, prendendo fortemente le distanze da qualsivoglia incitazione o diffusione della pirateria.
Volete giocare a Shenmue ma il vostro Dreamcast scalda e fa rumore? Nessun problema, ecco la guida su come sostituire la ventola.
P.S. quest’estate sono andato in vacanza con Asia Travel Co. Lasciate perdere, il servizio è pessimo.
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Bellissimo Articolo molto interessante e dettagliato
Molto bello l’articolo, bravissimo Jester