L’unica caratteristica comune che si trova in una sveglia degli anni ’70 e nei vecchi display delle stazioni ferroviarie sono i caratteri di tipo split-flap. Per ricreare il loro display celebre e accattivante, Erich Styger sul MCU sul blog Eclipse mostra un pannello che utilizza 20 caratteri costruiti a mano.
Se siete troppo giovani o non vi piace il vintage, vi starete senz’altro chiedendo cosa sono i pannelli split-flap. Si tratta di display meccanici nei quali ognuno dei caratteri è composto da due pezzi montati su una ruota. Quando la ruota gira, i pezzi “si girano” in posizione. Sebbene non sia necessario, un motore passo-passo può ruotare con precisione le alette nella posizione desiderata. E non pensate che siano qualcosa di estremamente antico: non più tardi di dieci anni fa, in alcune stazioni ferroviarie di modeste dimensioni questi tipi di pannelli erano largamente usati. Avete presente quando stavate aspettando il treno e, mentre fissavate i pannelli, all’improvviso le scritte iniziavano a ruotare per aggiornare ora e binario? Ecco, stiamo parlando proprio di questo:
Il punto di partenza di Styger per questo progetto è stato il lavoro precedentemente pubblicato da Scott Bezek. Il progetto di Bezek ha ampi modelli 3D e file di progettazione per split-flap disponibili con un design open source. Ci sono solo alcune piccole differenze tra i progetti meccanici di Styeger e Bezek. Ad esempio, una staffa stampata in 3D combina moduli di caratteri, rendendoli impilabili. Nelle note di costruzione di Styger, c’è un’ampia spiegazione della costruzione degli split-flap utilizzando “schede” in PVC e una macchina CNC. Il video precedente confronta la differenza sonora tra alluminio e PVC, chiarendo che le tessere di materiale plastico sono la scelta giusta per rimanere fedeli ai modelli originari.
Styger ha sviluppato due schede di supporto che controllano quattro moduli flap. L’unica differenza funzionale tra i due sono i target del microcontrollore: un tinyK22 e un LPC485-BRK. Entrambe le schede sono dotate di un microcontrollore NXP con Arm Cortex-M0+ e M4F, rispettivamente. Le schede funzionano con un’alimentazione a 12 V e dispongono di quattro connettori JST per i moduli split-flap. Un bus RS-485 collega più controller con un massimo teorico di 512 moduli flap.
Naturalmente, la distribuzione dell’alimentazione diventa un problema man mano che questo progetto aumenta di dimensioni. Styger ammette che i 4 moduli per MCU funzionano bene solo su scala ridotta. Scordatevi, quindi, di poter creare un pannello enorme stile vecchia stazione ferroviaria senza metter mano al dimensionamento del comparto alimentazione.
A questo proposito, vi invitiamo a riflettere: prendere esempio dai lavori altrui va benissimo, ma occorre sempre avere ben chiaro che un conto è copiare pari pari il progetto di qualcuno, un conto è prendere l’idea e far partire le manie di grandezza. Si può fare, assolutamente, ma è conveniente?
Per ulteriori informazioni, potete trovare le dettagliate istruzioni di costruzione di Styger sul suo sito. Inoltre, potete dare uno sguardo al repository GitHub di Scott Bezek, il vero inventore di questo progetto. E infine, se volete acquistare qualche componente già pronto, il negozio Bezek Labs su Etsy ha disponibili alcuni prodotti split-flap. Potete trovare la lista dei componenti da acquitare direttamente a questo indirizzo, ma preparate il portafogli: non si tratta affatto di un progettino da pochi euro.
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