Un green pass tester automatico con il Raspberry PI

green pass raspberry

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il progetto della Tapecode: un Green Pass Tester completamente automatizzato su base Raspberry PI

Mi presento: sono Vito Tafuni, mi occupo di informatica da più di 10 anni, e insieme al mio socio e amico Nicola Perrini (ci conosciamo dai tempi dell’università) abbiamo fondato la Tapecode, un’azienda di software che lavora principalmente in ambito IT ma che negli anni si è avvicinata a tanti altri ambiti tra cui l’hardware (ad esempio realizziamo per alcuni clienti schede pcb che si interfacciano a single board computers).
Ogni tanto dedichiamo del tempo a dei progetti “non lavorativi” che ci ispirano; come abbiamo fatto durante il covid con il portale www.portamelo.it.
Passiamo al progetto GreenPi. In questo specifico caso l’esigenza ci è balzata agli occhi durante una pausa caffè al bar, in cui spiegavamo al barista la nuova normativa sul controllo dei greenpass e notavamo l’incapacità di un esercente “tipo” non alfabetizzato informaticamente (che usa il telefono solo per youtube e whatsapp per intenderci). Più in generale immaginavamo tutta una serie di persone che non possiedono nel 2022 neanche uno smartphone, senza considerare il fatto che l’utilizzo di dispositivi personali sul lavoro non è poi così scontata.
Su internet ci sono prodotti che assomigliano a tablet che vanno dalle 300 euro in su e abbiamo quindi pensato che potesse essere utile creare un dispositivo economico e magari auto-assemblabile. La scelta è ricaduta quasi immediatamente sul raspberry, che come noto è ideale quando si parla di prototipazione. Abbiamo quindi preparato una demo per verificare se fosse possibile creare un dispositivo del genere con il materiale che avevamo a disposizione: un display e una vecchia webcam (fortuna che la conservavamo ancora).
green pass
La campagna di crowdfunding ci è sembrata il sistema più facile per verificare che questa esigenza sia effettiva e al momento stiamo ricevendo molti messaggi di approvazione e contatti da parte di testate giornalistiche e associazioni di categoria.
La nostra idea è quella di creare un kit open source che consenta a chiunque di assemblare un dispositivo economico per la verifica del greenpass hands-free (quindi ideale per quelle attività in cui si hanno le mani sempre impegnate o sporche), minimizzando l’intervento umano e che non implichi l’utilizzo di dispositivi personali sul lavoro.
Ora stiamo cercando, tempo permettendo, di fare in modo che il software sia quanto più possibile semplice e che il costo del dispositivo possa mantenersi il più basso possibile.
Come scritto anche nella campagna, vogliamo rilasciare tutto il progetto open source perchè crediamo in questa filosofia, e quindi speriamo nella partecipazione di altri gruppi di sviluppatori e maker… e siamo sicuri che non mancherà.
E noi di Moreware auguriamo a Vito ed a Nicola il massimo successo, esortando i nostri lettori a valutare l’opzione di aiutarli nel loro progetto.

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Definire ciò che si è non risulta mai semplice o intuitivo, in specie quando nella vita si cerca costantemente di migliorarsi, di crescere tanto professionalmente quanto emotivamente. Lavoro per contribuire al mutamento dei settori cardine della computer science e per offrire sintesi ragionate e consulenza ad aziende e pubblicazioni ICT, ma anche perche’ ciò che riesco a portare a termine mi dà soddisfazione, piacere. Così come mi piace suonare (sax, tastiere, chitarra), cantare, scrivere (ho pubblicato 350 articoli scientfici e 3 libri sinora, ma non ho concluso ciò che ho da dire), leggere, Adoro la matematica, la logica, la filosofia, la scienza e la tecnologia, ed inseguo quel concetto di homo novus rinascimentale, cercando di completare quelle sezioni della mia vita che ancora appaiono poco ricche.

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