Prima di addentrarci definitivamente all’interno del nostro cabinato Raspberry Pi, è consigliabile continuare ad andare a fondo nella storia di questi dispositivi, cercando soprattutto di fare chiarezza sui supporti che permettevano (e permettono tutt’ora) di caricare i vari giochi. Quando si parla con neofiti ma anche con appassionati di medio corso, se ne sentono di tutti i colori in proposito: “cassetta”, “cassettina”, “piastra”, “schedina” e così via con vezzeggiativi e diminutivi vari. Molto spesso, queste persone sono convinte di parlare di cose totalmente diverse, ma alla fine la differenza in tutta la nebulosa dei nomi fantasiosi è data da:
- Scheda
- Cartuccia
Ovviamente, esistono anche altri supporti fisici: CD, Mini-Disc. DVD, Blue-Ray e quant’altro, ma per esigenze di periodo storico e argomento trattato, ci limiteremo solo e unicamente alle suddette due tipologie. A onor del vero, occorre dire che all’interno di un mobile arcade, nel corso degli anni, è stato messo tutto e il contrario di tutto. Per far quadrare i conti e per poter offrire un ventaglio di possibilità sempre più ampio, i gestori di sale giochi hanno costruito cabinati con dentro Super Nintendo, Mega Drive, Master System e così via. Non c’è una console che qualcuno non abbia prontamente infilato all’interno di un mobile arcade.
Ok, tutto bello, ma all’atto pratico che differenza c’è tra una Scheda e una Cartuccia? Prima di tutto, andiamo a dare uno sguardo a due fotografie e, senza neppure un occhio troppo attento, potremo cogliere la differenza essenziale.
Nella prima immagine abbiamo la Scheda gioco di Ghost n’ Goblins (Capcom). Capcom, in questo caso, aveva progettato un cabinato dedicato, ma nella foto vedete anche l‘adattatore per mobili JAMMA. Possiamo notare il custom chip, gli ingressi e le uscite (Input/Output) e tutti i vari elementi che la compongono. La superficie del PCB è significativamente ampia, più di una moderna scheda madre da PC.
In questa seconda immagine, abbiamo una Cartuccia, nella fattispecie Art of Fighting, un famoso titolo picchiaduro prodotto dalla SNK per Neo Geo MVS. Qui troviamo una cover a proteggere il circuito e le dimensioni sono notevolmente inferiori rispetto alla Scheda:
Chiaramente, la prima grande differenza è che la Scheda è un circuito totalmente esposto e visibile, mentre la cartuccia assomiglia tanto a un contenitore che racchiude qualcosa d’altro. Il fatto è che se noi andassimo a rimuovere le viti presenti sulla Cartuccia, troveremmo all’interno una Scheda molto simile a quella della prima foto. “Molto simile”, è vero, ma non uguale. Questo perché i due elementi fisici sono concepiti con un design e uno scopo completamente differente.
Sì, perché la Scheda di un cabinato (JAMMA o Pre-Jamma) contiene l’intera macchina che permette il funzionamento non solo dell’intero gioco, ma di tutto il sistema. Oltre alle EEPROM del programma in sé per sé (il codice vero e proprio), contiene la RAM, la CPU e tutti gli altri dispositivi essenziali. Quindi, quando state guardando la Scheda di Ghost n’ Goblins presente nella suddetta foto, in realtà state guardando l’intera macchina che fa funzionare Ghost n’ Goblins. Questo vuol dire che, rimuovendo l’intera scheda, tutto il resto del mobile diventa completamente inutilizzabile. Grazie alla scheda, infatti, possiamo utilizzare la plancia di I/O (joystick e pulsanti), gli altoparlanti e, ovviamente, il monitor.
Discorso diverso per quanto riguarda la Cartuccia. A livello prettamente hardware, infatti, le differenze rispetto alla Scheda sono abissali: il PCB di una cartuccia contiene il chip con all’interno il gioco vero e proprio, magari qualche altro chip per aumentare le prestazioni grafiche o dell’audio (ma non in tutte) e nient’altro. Fondamentalmente, una cartuccia senza un sistema intorno che la faccia funzionare è completamente inutile.
È per questo motivo che, come detto nella scorsa puntata dove abbiamo parlato del JAMMA, si è arrivati al punto in cui è stato assolutamente necessario sviluppare uno standard. Riprogettare ogni volta un’intero computer da zero (con codice dedicato), richiedeva tempi molto lunghi e un dispendio di risorse che aveva fatto diventare i costi ben presto proibitivi. Sapere di poter contare su uno standard e di dover sviluppare solo e unicamente l’applicativo, oltre a ridurre i costi riduceva anche i tempi di realizzazione.
Quindi, ricapitolando: il termine “Scheda gioco” è un termine tanto fuorviante quanto sbagliato. Le “Schede” (JAMMA e Pre-Jamma) sono dei veri e propri computer in grado di funzionare autonomamente. Le “Cartucce” sono dei supporti che necessitano di una macchina che permetta loro di funzionare. La prima, costituisce un ecosistema di gioco completo, la seconda va a completare un sistema che, se scisso, diventa perfettamente inutilizzabile.
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