Linux ha un ampio utilizzo nel mondo desktop, server e anche in particolari sistemi come satelliti grazie alla sua versatilità. In questi ultimi casi una caratteristica fondamentale è l’elevato uptime (tempo di attività), ossia l’intervallo di tempo in cui un apparato o un sistema rimane ininterrottamente acceso e correttamente funzionante. MicroOS è un sistema operativo perfetto per questo scenario. Cerchiamo di capire quali sono le sue peculiarità.
Sviluppato dai creatori di OpenSUSE, MicroOS è un sistema operativo nato per essere usato in ambito container, ma chiaramente funziona perfettamente anche su desktop. Il suo ambiente naturale è openSUSE Kubic, piattaforma CaaS (Container as a Service).
Il sistema operativo promette aggiornamenti atomici (detti transactional updates, clicca qui per maggiori informazioni) senza modifiche al disco durante il runtime. Se un aggiornamento crea qualche danno, il file system BTRFS viene ripristinato ad uno snapshot precedente grazie alla funzione health-checker. Quest’ultima verifica lo stato del sistema dopo un aggiornamento e esegue un roll-back automatico in caso di problemi. Il filesystem è read-only, ciò permette di evitare modifiche accidentali al sistema. Cloud-init e Ignition sono stati scelti per gestire la prima configurazione.
MicroOS presenta diverse caratteristiche importanti, esso è:
- Essenziale: le immagini .iso sono progettate per essere distribuite per un caso d’uso dedicato;
- Scalabile;
- Sempre aggiornato: gli aggiornamenti vengono applicati automaticamente senza influire sul sistema in esecuzione;
- Resiliente: in caso di problemi, il sistema torna automaticamente allo stato precedente;
- Veloce, efficiente e affidabile.
MicroOS è direttamente legato ad openSUSE Tumbleweed. Ogni nuovo snapshot prodotto per Tumbleweed genera automaticamente una nuova release per MicroOS. Supporta senza problemi KDE Plasma o GNOME e i requisiti sono davvero minimi: 1GB di RAM e 20GB di spazio libero su disco. Le app pre-installate sono poche ma è possibile installare tutto il software che si desidera usando i metodi tradizionali, anche Flatpak è supportato.
Sul sito ufficiale della distro sono presenti immagini per diverse piattaforme (Raspberry, Pine64, HyperV, OpenStack) e per la virtualizzazione (VirtualBox, VMware).
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