Lavorare con l’elettronica senza saper riconoscere e valutare i resistori, è assolutamente impossibile, tuttavia a causa della varietà e delle diverse tipologie di resistore, specialmente per un neofica, scegliere quelli più opportuni per il proprio progetto e calcolarli correttamente può risultare molto ostico. Cerchiamo quindi di fare chiarezza, al fine di consolidare uno dei fondamentali per poter progettare e analizzare correttamente i circuiti elettronici: la differenza tra Resistenza e resistori.
Per prima cosa, chiariamo che utilizzare i termini “Resistenza” e “resistore” come sinonimi è un errore. La Resistenza Elettrica è una grandezza fisica che misura la capacità di un materiale di opporsi al passaggio di corrente e si misura in Ohm (Ω). Questa grandezza, come imposto dalla Seconda Legge di Ohm, dipende dalle caratteristiche fisiche del conduttore e dal materiale che lo compone. Il resistore invece è un componente che andrà opportunamente saldato all’interno del circuito. Tenete presente che alcune tipologie di resistori hanno un valore di resistenza fissa, altri invece hanno un valore di resistenza variabile, altro motivo per evitare di confondere i due termini.
Quando ci approcciamo all’elettronica, le grandezze con le quali abbiamo a che fare sono espresse in multipli e sottomultipli e, per evitare di confonderci, è fondamentale averne ben chiaro il significato. Le più utilizzate, per quanto riguarda la Resistenza, sono le seguenti:
- Microohm (µΩ), sottomultiplo, corrisponde a 1 milionesimo di Ohm (10^-6).
- Milliohm (mΩ), sottomultiplo, corrisponde a 1 millesimo di Ohm (10^-3).
- Ohm (kΩ), 1 Ohm.
- Kiloohm (kΩ), multiplo, corrisponde a 1000 Ohm (10^3).
- Megaohm (MΩ), multiplo, corrisponde a 1 milione di Ohm (10^6).
Una volta compresa la scala di valori, è fondamentale capire come funziona il codice colore riportato sui resistori:
I resistori possono avere quattro, cinque o sei anelli colorati riportati sul componente. Nei resistori a quattro anelli, Il quarto anello indica il valore di tolleranza o precisione per il quale il componente è stato costruito: l’anello in questione è facilmente riconoscibile perché generalmente è color oro o argento. L’oro indica una precisione (tolleranza) del 5%, mentre l’argento una precisione (tolleranza) del 10%. Altri valori sono comunque possibili e sono riportati nell’immagine, tuttavia è più raro trovarli. I resistori a cinque anelli, il quarto anello diventa il moltiplicatore e la tolleranza viene espressa dal quinto anello. Nel caso in cui il resistore che state analizzando sia sprovvisto del quarto o del quinto anello, la precisione (tolleranza) è del 20% circa.
Nei resistori a sei anelli, il quarto anello indica il moltiplicatore, il quinto la precisione (tolleranza) e il sesto anello indica il PPM, ovvero la variazione della resistenza in base alla temperatura. Di fatto sono in tutto e per tutto come i resistori a cinque anelli, con l’aggiunta dell’anello inerente al PPM.
Volendo fare un esempio, calcoliamo il valore del seguente resistore e della relativa tolleranza:
Secondo la tabella dei colori, possiamo notare che il valore del resistore è pari a 27 Ohm con una tolleranza del 5%. La tolleranza occorre sempre calcolarla per il valore positivo e negativo, ovvero +5% e -5%. Pertanto:
R(+5%) = 27 + (27*5)/100 = 27 + 1,35 = 28,35 Ohm
R(-5%) = 27 – (27*5)/100 = 27 – 1,35 = 25,65 Ohm
Il valore della Resistenza in questo caso può assumere i valori che vanno da 28,35 Ohm a 25,65 Ohm.
Ora che abbiamo chiarito la differenza tra Resistenza e resistori, ci occuperemo nel prossimo articolo di come misurare la Resistenza imparando ad utilizzare il multimetro.