La bella stagione è finalmente arrivata e, a causa della quarantena forzata che porta all’utilizzo massiccio del PC con tutti gli annessi e i connessi, è meglio dare un’occhiata a come raffreddare il PC e a come mantenere al meglio il sistema di raffreddamento, onde evitare sgraditi contrattempi o cali di performance dell’hardware. Se il vostro computer ha un compartimento grafico ad alte prestazioni e un processore potente, il fatto che sia sempre tenuto fresco durante il suo utilizzo è un elemento fondamentale non solo per preservarne l’affidabilità, ma anche e soprattutto per avere sempre la migliore performance possibile. Prima di temere il peggio o di essere insoddisfatti della vostra build a causa delle alte temperature che non permettono di avere un elevato numero di fps, seguite i nostri consigli e provate a vedere se la vostra macchina li rispecchia. In caso contrario, provvedete immediatamente perché un calo di performance adesso potrebbe portare a veri e propri guasti nei mesi più caldi.

Ricordatevi che più potenza installata, equivale a più calore prodotto che dev’essere necessariamente dissipato.

 

Il case è la parte fondamentale della build: non solo dev’essere idoneo a contenere l’hardware che avete scelto, ma dev’essere fatto in modo tale da poter avere un numero sufficiente di ventole, di spazi per il cable management ed eventualmente di predisposizioni per i radiatori, nel caso in cui voleste scegliere un raffreddamento a liquido (custom o All in One). Un case vecchio, troppo piccolo o concettualmente datato, non offre l’ideale capacità di raffreddamento richiesta dai componenti più moderni.

Le ventole non sono solo un dettaglio estetico grazie agli RGB, sono il cuore del vostro raffreddamento. Comprate ventole di marca, possibilmente poco rumorose e che possano muovere una buona quantità d’aria. La configurazione ideale dovrebbe seguire il fantomatico “push-pull“, ovvero avere delle ventole che portano dentro aria fresca e ventole che estraggono aria calda. L’ideale sarebbe averle in pari numero, se mettete tre ventole in push, cercate di metterne tre in pull e così via. Le predisposizioni frontali sono ideali per portare dentro aria fresca, mentre la predisposizioni posteriori o nella parte alta del case, sono perfette per portar fuori aria calda, visto che le molecole più calde essendo più leggere delle molecole di aria fredda, tendono ad andare naturalmente verso l’alto.

Spesso si vedono case molto disordinati dal punto di vista della disposizione dei cavi e non è assolutamente una buona cosa. I cavi ammassati ostacolano la circolazione dell’aria e questo può generare ristagni di aria calda in zone come la scheda video o le memorie RAM, con conseguenti cali di prestazione. Un case moderno consente di sistemare i cablaggi dietro l’intercapedine, in modo tale da non doverli lasciare vicini alla scheda madre o vicini alle ventole. Nel caso in cui dobbiate sostituire l’alimentatore, è consigliabile optare per un PSU modulare, in modo tale da collegare solo le linee di alimentazione che vi occorrono. Raffreddare il PC in maniera adeguata passa anche e soprattutto per una gestione dei cavi ottimale.

Uno dei componenti più sottovalutati è costituito dalla pasta termica. Molte persone non la sostituiscono mai nel corso degli anni, con il risultato che quest’ultima tende a seccare e a perdere la capacità di un contatto ottimale tra dissipatore e superficie della CPU. Il nostro consiglio è di sostituirla una volta l’anno, con una pasta termica ad alto rendimento.

Molti pensano che, in caso di alte temperature, aprire il case sia un ottimo modo per far passare più aria. Questo è un errore che va evitato perché si vanifica la capacità delle ventole di creare dei veri e propri corridoi di ventilazione forzata, ideali per lo smaltimento del calore e del ricircolo dell’aria. Un case chiuso con una buona ventilazione e cavi sistemati correttamente, raffredderà senz’altro meglio di un case aperto, con poche ventole e cavi ammassati qua e là.

Sembra un consiglio banale, ma non lo è. Spesso per motivi di spazio si tende a inserire il case all’interno di un mobile o di una posizione che non consente un ideale passaggio d’aria. In linea di massima dev’esserci dello spazio davanti, dietro e sopra il case per permettere alle ventole di far girare l’aria in maniera ottimale. Raffreddare il PC in questa situazione diventa problematico.

È il fattore esterno che non si può evitare con nessun accorgimento tecnico o di assemblaggio. Alcuni case prevedono dei filtri, ma molti si dimenticano di pulirli con il risultato che, dopo un po’, le ventole non aspirano aria come dovrebbero. Il nostro consiglio è quello di aprire il case una volta ogni quindici giorni e soffiare aria in abbondanza per rimuoverla dal dissipatore, dalle ventole e da ogni anfratto. Non lesinate con l’aria compressa, mantenere pulito il vostro hardware è la prima cosa da fare per avere sempre la piena efficienza del sistema. Se in casa avete animali domestici che perdono molto pelo come gatti o cani, o semplicemente vivete in una casa molto polverosa, aumentate la frequenza di rimozione della polvere da quindici a sette/dieci giorni. Vi sembreranno periodi eccessivamente ridotti, ma sappiate che la polvere accumulata tende a formare una barriera molto compatta che diventa sempre più difficile da rimuovere, inoltre insinuandosi tra i cuscinetti delle ventole ne diminuisce drasticamente la vita, facendole diventare rumorose. Se l’aria compressa  non riesce a togliere i grumi di  polvere, aiutatevi con un pennello asciutto.

Se dopo aver letto questo tutorial in 7 punti su come raffreddare al meglio il PC siete indecisi sul da farsi, avete intenzione di sostituire o aggiungere ventole, montare dissipatori differenti o implementare un sistema a liquido anche basilare, consigliamo di dare un’occhiata al sito di Ak Informatica by P&C Computer, dove trarre più di uno spunto per moddare a dovere il vostro case.