Proseguiamo la rubrica “RaspberryPi, le basi” parlando dei vari sistemi operativi disponibili per RaspberryPi e la loro installazione.
Avete già letto la prima parte? RaspberryPi, le basi: Cos’è e cosa non è .
Nel precedente articolo abbiamo capito cos’è RaspberryPi e cosa non è. Ora vediamo come iniziare ad usarlo.
Preparariamo il nostro RaspberryPi
Abbiamo davanti il nostro incredibile gioiellino, quindi partiamo già con un idea di base.
Ti serve accedervi direttamente al desktop o sfrutterai un altro pc, cosi da poterlo nascondere da qualche parte?
Io adoro lavorarci sempre da remoto, si può fare tramite ssh, realvnc o interfaccia Web.
Iniziamo, collega l’alimentatore, consiglio quello originale perché hai la certezza che la corrente sia stabile e sufficiente. Con gli alimentatori o cavi di scarsa qualità dovrai lottare con il temibile lampo giallo, che segnala la scarsa alimentazione elettrica.
Se hai necessità, collega tastiera e mouse usb, successivamente potrai usare quelli bluetooth.
Collega uno o più monitor tramite le porte mini HDMI.
Ed ora un altra scelta, lo avvierai con una microSD o una chiavetta / disco USB ? Scegliene una da 8GB o superiore, Meglio se una schedina Classe 10 o una chiavetta / disco USB 3.
Scegli in fine se collegarti tramite cavo di rete o WiFi. Il cavo di rete è più veloce e stabile, il WiFi è più pratico, ma limitato da interferenze e portata.
Sistemi Operativi
Abbiamo già fatto un po’ di scelte quindi parliamo dei sistemi operativi disponibili.
Ce ne sono vari, al 99.9% Linux, si adatta alla perfezione a qualsiasi uso tu voglia farne, ottimizzando al massimo le limitate risorse di questa schedina.
Personalmente, io lo uso per sperimentare cose nuove e poi scrivere i tutorial. Non vedo l’utilità di un interfaccia grafica standard, ma preferisco lavorarci tramite ssh e web quindi il mio preferito resta Raspbian Lite.
Raspbian è il sistema operativo della fondazione RaspberryPi. Ha una base Debian e quindi troverai milioni di software, community e guide al riguardo.
Raspbian si divide in tre categorie:
- Raspbian Lite, niente interfaccia grafica
- Raspbian Desktop, con interfaccia desktop PIXEL, (Pi Improved X-Window Environment, Lightweight)
- Raspbian Desktop con software raccomandato
Alternativa a Raspbian, è DietPi, la versione ottimizzata e automatizzata per molte schedine.
Nel caso pensassi ad un utilizzo come disco di rete (NAS), le opzioni da guardare sono
- OpenMediaVault, se voi un interfaccia web già pronta all’uso
- Raspbian Lite con samba, ma devi imparare a configurarlo
Se hai tanti film e cerchi un Media Center, che ne dici di guardare
Lo vuoi usare a scopo educativo, installa Raspbian con desktop e software raccomandato, troverai scratch e un valido supporto per l’insegnamento ed un uso stile Pc di casa, con software per scrivere, internet e molto altro.
Se invece adori la domotica, prova Home Assistant e Openhab.
Mentre per i servizi IoT, credo che Raspbian Lite vada più che bene. Pui puoi partire con App come Cayenne.
Ho trovato interessante il sistema operativo MotionEyeOs, una sistema di video sorveglianza pronto all’uso, in grado di invare messaggi e salvare le registrazioni su dispositivi remoti.
Come installare i sistemi operativi
Dopo tutte queste scelte, avrai capito che il limite è solo la tua fantasia.
Avendo il nostro RaspberryPi fermo sul tavolo, collegato a tutto, che ne dici di preparare il sistema operativo?
Questa procedura diciamo che bene o male va bene per tutti i sistemi. Nei siti dei sistemi operativi ti forniranno un file di scaricare in formato img o compresso.
Scaricalo da un pc, facciamo finta che tu voglia Raspbian Desktop.
Installa Balena Etcher
- Nella prima parte seleziona l’immagine da scrivere, anche se compressa va bene.
- Prosegui selezionando la schedina SD, se è più grande di 16 GB ti avviserà.
- Ed infine Flash, per scrivere il sistema operativo.
Configurazione post Flash
Io preferisco, dalle opzioni, deselezionare la voce per auto espellere la schedina da windows, perché installando Raspbian, se nella partizione Boot, copiamo un file vuoto chiamato ssh
abiliterai in automatico l’accesso ssh.
Mentre se aggiungi un file wpa_supplicant.conf
con all’ interno scritto
country=IT
ctrl_interface=DIR=/var/run/wpa_supplicant GROUP=netdev
update_config=1network={
ssid="NomeDelTuoWifi"
psk="PasswordWifi"
key_mgmt=WPA-PSK
}
Si collegherà in automatico alla tua rete WiFi, senza perdere tempo in configurazioni. Ma attenzione! Usa Notepad++ o simili, altrimenti potresti avere dei problemi, verifica che l’opzioni di fine riga sia UNIX.
Ottimo! hai un sistema operativo funzionante, ci vediamo nella prossima parte di questo percorso, per scoprire come io preferisco proseguire, ovviamente sei libero di scegliere la strada più adatta al tuo progetto.
I dispositivi che ho provato negli anni
- RaspberryPi 2
- RaspberryPi 3B
- RaspberryPi Zero W
- Sensori di ogni sorta, e ancora sensori, acquistati da Amazon