Il team di Arduino ha rilasciato nel mese di Settembre la nuova versione di Arduino IDE, denominata 1.8.10.
Il log delle modifiche apportate lo potete trovare qui.
Si tratta di un enorme salto in avanti dal punto di vista tecnico. Ancora una volta, l’apporto della community è stato assolutamente determinante, ma stavolta è successo qualcosa di davvero straordinario. Joe Wegner dell’ American Printing House for the Blind ha infatti contattato gli sviluppatori di Arduino con idee molto chiare su come migliorare l’accessibilità dell’IDE con alcune patch importanti. Con l’aiuto del co-fondatore Tom Igoe e dell’alunno ITP e del ricercatore Jim Schmitz, lo staff si è messo al lavoro con soluzioni mirate per risolvere le criticità, come ad esempio alcuni elementi che interagivano male con gli screen reader (popup, collegamenti, elenchi non interamente navigabili da tastiera), aggiungendo inoltre una moltitudine di descrizioni di accessibilità a quegli elementi che risultavano sostanzialmente nascosti agli utenti non vedenti e ipovedenti.
Joe Wegner ha inoltre aggiunto una casella di controllo nel pannello Preferenze per abilitare alcune particolari ottimizzazioni per gli screen reader (come trasformare i collegamenti in pulsanti in modo che possano essere raggiunti usando il tasto TAB).
Per chi non lo sapesse, l’American Printing House for the Blind ha operato a partire dal 1858 a Louisville, nel Kentucky, come la più grande organizzazione no profit del mondo, creando esperienze di apprendimento accessibili attraverso prodotti e servizi educativi, lavorativi e indipendenti per persone non vedenti e ipovedenti. L’obiettivo di APH è quello di permettere alle persone non vedenti e ipovedenti di poter accedere a prodotti, materiali e servizi al fine di poter condurre una vita il più possibile normale.
La collaborazione tra Arduino e APH è un esempio del potenziale che può arrivare ad esprimere una community intesa come “gruppo di persone che lavorano per un obiettivo comune”. Nella speranza che sia un esempio per tutti, non possiamo far altro che ringraziare Arduino e APH per aver dimostrato che…