Questo articolo è la traduzione in Italiano dell’articolo originale pubblicato da Jean-Luc Aufranc di CNX Software, tutti i diritti riservati.
Molti di noi ricordano bene che il Raspberry Pi 4 può scaldare parecchio e in tal caso è richiesto un dissipatore di calore se si desiderano le massime prestazioni dalla propria scheda anche sotto carico o a temperatura ambiente elevata.
Come abbiamo visto, esiste un intero sottomercato che si occupa del raffreddamento del Raspberry PI per evitare che la scheda subisca il throttling. Forse la scelta è un po’ sopra le righe, ma SeeedStudio ha deciso di inviarmi un campione del loro “ICE Tower CPU cooling fan”, in modo che potessi provarlo.
ICE Tower Cooling Fan Unboxing & Assembly su Raspberry Pi 4
Il pacco mostra che l’invio è stato eseguito da S2Pi e il contenuto progettato esplicitamente per SBC di tipo Raspberry Pi 4B/3B+/3B SBC. Ma probabilmente non sarà molto utile per gli ultimi due modelli.
La confezione contiene il dissipatore con la ventola attaccata, un set di viti, un cacciavite, un sistema di staffe di montaggio per Raspberry Pi 3/3B+ e RPi 4, ed un utilissimo manuale utente.
Meccanicamente il Pi 3 ed il PI 4 sono quasi identici, pertanto mi chiedo quali possano essere le differenze tra le staffe.
Ho trovato solo piccole differenze in termini di spessore a causa delle differenti posizioni delle guide sulla testata della nuova scheda.
Abbiamo scattato numerose immagini dei lati e della parte superiore del dissipatore, qui abbiamo uno scatto relativo al lato che resterà in contatto copn il processore attraverso un thermal pad.
Iniziamo la costruzione. Ci verrà chiesto di porre il thermal pad sul processore (dopo aver tolto il film protettivo), e di installare la prima staffa con una vite M2 come mostrato sopra.
Potremo quindi installare la seconda staffa, ed i quattro distanziali fissati con i dadi.
Il passo successivo consiste nel porre il sistema di raffreddamento ICE tower sulla scheda, con la ventola verso le porte micro HDMI, e stringere il tutto con viti M2.5. Potrebbero a questo punto esservi avanzate due viti M2: pertanto, se non riuscite ad avvitare correttamente il dissipatore… date una seconda occhiata nella tasca delle viti, magari vi trovere te le viti M2.5 che stavate cercando.
L’ultimo passaggio consiste nel collegare la ventola ai pin 5V e GND sulla testata del Raspberry Pi. Abbiamo finito.
Test di temperatura
È finalmente giunto il momento di collegare l’alimentazione e… Oh, ma che bei LED blu! 🙂
Come forse ricorderete, ho installato un VLI firmware (PCIe USB controller firmware) che consente di abbassare le temperature della scheda, ma purtroppo questo ha rovinato le performance USB e la stabilità, pertanto sono tornato al vecchio firmware prima dei test. Ho anche abilitato ZRAM sulla scheda, in modo da evitare l’utilizzo di swap.
Dissipatore e ventola
Ho lanciato il benchmark SBC Bench come faccio di solito.
7-zip ha esaurito la memoria durante il test, ma abbiamo comunque raccolto i dati. Con il dissipatore, il Raspberry Pi 4 in una situazione di consumo idle mantiene una temperatura di 37°C, e sale sino a 46.2°C quando tutti i core sono utilizzati contemporaneamente (7-zip multi-threaded compression/decompression). Nota: la temperatura ambiente era di 27-28°C
Eseguiamo un test parallelo del medesimo benchmark, ma senza alcun dissipatore e temperatura ambiente di 28°C.
La scheda in situazione idle misura 65°C e sale sino a molto sopra gli 80°C, con frequenti effetti di throttling. Il processore Broadcom BCM2711 infatti inizia a diminuire la frequenza di lavoro se la temperatura raggiunge gli 85°C.
Evidentemente il dissipatore fa il suo sporco lavoro, ma sento qualcuno mugugnare che non comprerà un Raspberry Pi 4 per installarvi sopra una ventola rumorosa che inoltre incrementa il consumo di energia (di 0.4W).
Heatsink e basta
No problem. Possiamo disconnettere i cavi, e persino rimuovere completamente la ventola, fissata semplicemente con quattro viti. È vero, perderemo le stupende luci LED, ma ne guadagneremo in silenzio.
E adesso ripetiamo il test…
La temperature è più alta, ma ancora piacevolmente fresca, con la schedaa idle a 52°C ed il massimo attorno ai 63°C.
Conclusioni
Questo significa che anche solo il dissipatore è più che sufficiente, e per la maggior parte degli utilizzi è forse eccessivo, dal momento che anche un dissipatore di misura inferiore potrebbe essere sufficiente. La ventola può continuare a lavorare nel caso in cui la scheda sia messa in funzione in ambienti ad elevata temperatura (60°C ed oltre), ma purtroppo non dispongo di un formo per testare questa evenienza… Potremo dire che un altro uso proprio per l’ICE Tower sia l’ironia.
Seeed Studio vende il prodotto ICE Tower CPU cooling fan kit appena recensito a 20 dollari più spedizione. Amazon.it lo vende a 27 euro.
Questo articolo è la traduzione in Italiano dell’articolo originale pubblicato da Jean-Luc Aufranc di CNX Software, tutti i diritti riservati.